RESILIENZA - Che cosa è e come si acquisisce?-

 


“Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza.
I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici.”

Khalil Gibran

La morte di un caro, la perdita del lavoro, una malattia grave sono esperienze di vita che mettono a dura prova l’equilibrio psicologico della persona:emozioni forti e in senso di profonda inquietudine ed incertezza prendono il sopravvento e la persona potrebbe sentirsi come un “puzzle che va in pezzi”. Difficile leggere l’evento, collocarlo nella giusta prospettiva, attribuire responsabilità e onori: tutto sembra nebuloso, il tempo scorre dettato dallo stato d’animo e le cose acquistano un sapore diverso. Alcuni si adattano presto, altri richiedono un processo più laborioso e faticoso: ma da cosa deriva questa differente capacità di resistere agli “urti” della vita?O meglio, perché ci sono individui più o meno resilienti?
La resilienza, termine derivato dalla scienza dei materiali e indicante la proprietà che alcuni materiali hanno di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione.
In psicologia, la resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà.
È la capacità di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza perdere la propria umanità.
Persone resilienti sono coloro che immerse in circostanze avverse riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.
Si può concepire la resilienza come una funzione psichica che si modifica nel tempo in rapporto con l'esperienza, i vissuti e, soprattutto, con il modificarsi dei meccanismi mentali che ad essa sottendono.
In questo modo, la persona "resiliente" può essere considerata quella che ha avuto uno sviluppo psico-affettivo e psico-cognitivo sufficientemente integrati, sostenuti dall'esperienza, da capacità mentali sufficientemente valide, dalla possibilità di poter giudicare sempre non solo i benefici, ma anche le interferenze emotivo-affettive che si realizzano nel rapporto con gli altri.
È inoltre una capacità che può essere appresa e che riguarda prima di tutto la qualità degli ambienti di vita, in particolare i contesti educativi, qualora sappiano promuovere l’acquisizione di comportamenti resilienti.
Le persone con un alto livello di resilienza dunque, riescono a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti. L’esposizione alle avversità sembra rafforzarle piuttosto che indebolirle. Esse tendenzialmente sono ottimiste, flessibili e creative; sanno lavorare in gruppo e fanno facilmente tesoro delle proprie e delle altrui esperienze.
Ma cosa fa si che un individuo sia più o meno resiliente?
A determinare un alto livello di resilienza contribuiscono diversi fattori, primo fra tutti la presenza all’interno come all’esterno della famiglia di relazioni con persone premurose e solidali.
Questo tipo di relazioni crea un clima di amore e di fiducia, e fornisce incoraggiamento e rassicurazione favorendo, così, l’accrescimento del livello di resilienza.
Altri fattori che ne favoriscono lo sviluppo sono:
- OTTIMISMO: è la disposizione a cogliere il lato buono delle cose, la tendenza ad aspettarsi un futuro ricco di occasioni positive, la propensione a sminuire le difficoltà della vita, cercando sempre di trovare la soluzione ai problemi.
- AUTOSTIMA: una elevata autostima protegge da sentimenti di ansia e depressione e influenza positivamente lo stato di salute fisica. Si riferisce ad una visione positiva di sè
- HARDINESS: tratto di personalità che comprende tre dimensioni:
1. CONTROLLO-convinzione di essere in grado di controllare l’ambiente circostante e l’esito degli eventi, mettendo in atto tutte le risorse per affrontare le difficoltà.
2. IMPEGNO- definizione e perseguimento di obiettivi.
3. SFIDA- visione dei cambiamenti come incentivi e opportunità di crescita.
-EMOZIONI POSITIVE: capacità di sostituire gemiti e lamenti con emozioni positive.
- SUPPORTO SOCIALE: capacità di costruire relazioni eterogenee e molteplici che possano sostenere l’individuo nei momenti difficili.

Per conoscere il proprio livello di resilienza, un sistema che facilita l’individuazione delle risorse personali è quello di cercare di fornire risposte a queste semplici domande:
• quali eventi sono risultati particolarmente stressanti per me?
• in che maniera questi eventi mi hanno condizionato?
• nei momenti difficili ho trovato utile rivolgermi a persone per me significative?
• nei momenti difficili quanto ho appreso di me stesso e del mio modo d’interagire con gli altri?
• è risultato utile per me fornire assistenza a qualcuno che stava attraversando momenti difficili come quelli da me sperimentati?
• sono stato capace di superare le difficoltà ed, eventualmente, in che modo?
• che cosa mi ha consentito di guardare con maggiore fiducia al mio futuro?

La “resilienza” può quindi essere appresa, sviluppando l’autostima, l’autoefficacia, l’abilità di tollerare le frustrazioni della vita senza lamentarsi, la capacità di risolvere i problemi e di produrre cambiamenti, la speranza, la tenacia, il senso dell’umorismo: La resilienza non è dunque una caratteristica che è presente o assente in un individuo; essa presuppone invece comportamenti, pensieri ed azioni che possono essere appresi da chiunque in qualunque circostanza.
Avere un alto livello di resilienza non significa non sperimentare affatto le difficoltà o gli stress della vita, avere un alto livello di resilienza non significa essere infallibili ma è resiliente chi è disposto al cambiamento quando necessario, chi è disposto a pensare di poter sbagliare, ma anche chi si dà la possibilità di poter correggere la rotta.

In sintesi la resilienza è la capacità di superare e uscire rinforzati dalle difficoltà ordinarie della vita, come quelle che si incontrano nella genitorialità, nel lavoro, ma anche da quelle straordinarie, come una malattia grave. Pur avendo aspetti che riguardano l'unicità e la specificità di ogni individuo, la resilienza è un impegno educativo e sociale. Infatti i fattori protettivi che permettono a tutti, anche a chi è partito da una situazione di svantaggio, di "risalire la china" e avere una vita soddisfacente, possono essere sviluppati. La resilienza può cioè diventare nucleo di progetti-intervento nel campo della prevenzione primaria e secondaria e nella promozione della salute sia finalizzati a singoli individui che a gruppi.

Per approfondire:

Affrontare la vita. Che cos'è la resilienza e come svilupparla
di Anna Putton, Michela Fortugno - Carocci- Faber, 2006.

Domenico Di Lauro, La resilienza, Milano, Xenia Edizioni, 2012.

Pietro Trabucchi, Resisto dunque sono, Corbaccio, 2007

Pietro Trabucchi, Perseverare è umano. Come accrescere la resilienza negli individui e nelle organizzazioni. La lezione dello sport, Corbaccio, 2010

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