Storia della parola "stress"

Stress ê una parola ormai "sulla bocca di tutti". Utilizzare questa parola del vocabolario inglese non significa adottare l'ennesimo termine straniero a discapito delle nostre radici linguistiche, dal momento che si tratta di un "prestito di ritorno": nell'antica Roma, la parola DISTRICTIA significava "stretta" l'etimo che in italiano ha dato origine a "strizzare".
Giunto nei paesi anglosassoni con le legioni Romane, il termine si è evoluta in STRESS e dal 1400 viene utilizzato con il significato di "accento tonico", l'accento che indica su quale sillaba di una data parola deve insistere la voce.
Nel 1800 viene usato in fisica per indicare la pressione applicata ad un oggetto e la reazione di opposizione dei materiali a un carico eccessivo. Ed è con questa accezione che viene mutuato per descrivere quanto avviene negli individui sottoposti a pressioni di varia natura.
Il "padre" universalmente riconosciuto della teoria dello stress associata all'uomo è Hans Selye.
Nato a Vienna nei primi anni del Novecento e trasferitosi in Canada per approfondire le sue ricerche di endocrinologia, scopre e documenta il peculiare meccanismo di risposta, automatico e inconsapevole, dell'organismo a fattori esterni inconsueti.
I suoi studi prendono avvio dalla scoperta che, a stimoli di diversa natura, segue una reazione fisiologica sempre simile, caratterizzata da uno stato di attivazione fisica con effetti a catena in tutto l'organismo. Nel 1936 definisce "stress" " la risposta 'strategica' dell'organismo nell'adattarsi a qualunque esigenza, sia fisiologica sia psicologica, cui venga sottoposto".
Nel processo di adattamento intervengono diversi sistemi - endocrino, immunitario e nervoso - che a loro volta innescano innumerevoli eventuali aggiustamenti, rendendo lo stress un fenomeno complesso da studiare.
Con questa definizione Selye apre le porte ad una visione sistemica dell'organismo, che non risponde ad una logica lineare, per cui ad una causa corrisponde un effetto e viceversa, ma che opera piuttosto attraverso un complesso concatenazioni di effetti fisiologici diversi da individuo a individuo.
Questa visione innovativa per quei tempi, inaugura un ricco filone di ricerca multidisciplinare sulle connessioni mente -corpo, nello studio delle quali solo recentemente si è iniziato a procedere più spediti.
A distanza di tanti anni non esiste ancora una definizione precisa di stress universalmente accettata e l'uso indiscriminato e a volte contraddittorio, del termine ha finito col creare una grande confusione.
C'è chi chiama stress lo stimolo (la pressione), chi utilizza lo stesso termine per definire la risposta dell'organismo (lo sforzo), mentre per altri ancora è il processo di interazione tra stimolo e risposta.
Ciascuno dei tra punti di vista innesca un approccio diverso nei confronti del fenomeno, ponendo l'accento ora sul fattore esterno, detto stressogeno o stressor, ora sulla risposta interna dell'organismo e quindi sul modo peculiare di ognuno di noi di fronteggiare gli stimoli esterni, detto coping.
Di fatto lo troviamo comunemente in uso in tutte e tre queste accezioni.
Lo psichiatra Malcolm Rogers della facoltà di Medicina dt Harvard ha definito il termine stress "incubo semantico" sottolineando la difficoltà di darne una definizione accettata da tutti e fa sorridere il pensiero che già nominandolo...
Inizia lo stress!