- DIVENTARE MAMMA E LE TANTE PAURE -

Analizziamo come si caratterizza una 'madre naturale' che è in grado di amalgamare armonicamente le tre istanze di istinto-cultura-tradizione.
Una madre siffatta si pone come controfigura del figlio che vuole dialogare e che esige la sua presenza anche quando non sono fisicamente vicini.
A questo proposito, fate attenzione!
Non dimenticate che la madre si sente sempre colpevole se il figlio, che magari sta giocando in cortile o nella stanza accanto, si ferisce o si ammala; se, più in generale, il bambino è disturbato, se dice parolacce o se lei stessa non riesce a rispettarne i ritmi. Si sente, insomma, contemporaneamente sua schiava e padrona. E' lei che per prima si accorge dei dsturbi dei figli: le piccole disfunzioni organiche, i ritardi di sviluppo, anche se lievi, e i disturbi psicologici della crescita. perciò, fanno male quei pediatri che ne sottovalutano l'ascolto. Dovrebbero si tranquillizarla, ma tenendo conto dei suoi dubbi, entrando nella sua ottica, invitandola e indirizzandola a fare gli accertamenti necessari in caso ci sia un problema effettivo. 
Sono tante le cause che spingono a vivere negativamente la gravidanza, il parto, la semplice notizia di aspettare un bambino: la giovane età della coppia, l'inizio della carriera, forti contrasti matrimniali, la paura della gravidanza stessa, le ansie su possibili malforamazioni e malattie ereditarie e così via.
E' difficile, tuttavia, che tutto questo sfoci nella trascuratezza o in scarso calore affettivo; nella maggior parte dei casi avviene che alla nascita si verifichi una specie di ipercompensazione, perfezionismo, eccesso di cure, di presenza e calore.
Al riguardo, penso che la non accettazione sia molto più frequente di quanto non si creda ma che non abbia alcuna conseguenza diretta sul figlio se le madri lasciano lavorare la propria naturale istintività, gioiendo pienamente e con orgoglio di quello che hanno creato.

Giovanni Bollea (neuropsichiatra infantile)